Angelo, la birra e tanti amici
Uno dei più famosi aforismi attribuiti ad Albert Einstein recita: “Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero”.
Forse Angelo Scacco, “sedicente” birraio di Pescolanciano, un po’ folle lo è davvero, e forse per questo, nel suo piccolo, contribuisce a cambiare una piccola parte di mondo, iniziando dal suo paese, poi cambiando in parte i paesi limitrofi, senza porre limite a quanto il suo genio può realizzare.
Angelo era un consulente aziendale. Uno di quei personaggi che girano il mondo sentenziando come è possibile migliorare quel ciclo di produzione, quella procedura operativa, quell’organizzazione. Laureato alla Bocconi, un pedigree di tutto rispetto, sentiva stretta questa sua vita, fin quando la componente di follia non è venuta alla luce.
“Basta! Mollo tutto e vado a fare birra in Molise”, è quanto Angelo ha detto un giorno, stanco del girovagare il mondo per portare il nulla. Ha deciso di produrre qualcosa di “vero”, di tangibile, e bevibile.
Ha iniziato come Brew-firm, ossia un birraio senza impianto, che va a produrre presso altri stabilimenti, per qualche anno, per poi realizzare un impianto tutto suo, in una cantina di Pescolanciano, il paese natale, il luogo dove aveva voglia di tornare.
Una scelta che è perfettamente in linea con l’aforisma citato in apertura, di quelle che fanno esclamare “tu sei pazzo”. Invece, giorno dopo giorno, l’attività è cresciuta, Angelo ha ripreso a girare l’Italia e l’Europa, ma stavolta non andava a presentare freddi rapporti matematici, ha portato qualcosa di cui essere orgoglioso.
Sicuramente il suo background culturale gli ha permesso di costituire con basi solide l’azienda, di programmare adeguatamente i passi da compiere, di sperimentare oltre l’usuale. Di comprendere come, oltre alla produzione vera e propria, la birra è anche cultura, condivisione, allegria.
Con questo spirito, da qualche anno, il birrificio da lui fondato, La Fucina, ospita una festa, “di compleanno”, che si svolge il 29 luglio, alla quale giungono molti amici, appassionati di birra, curiosi, e quest’anno anche viaggiatori nel tempo grazie alla collaborazione con l’associazione “Le Rotaie” che ha istituito un treno speciale per l’occasione.
Ma non solo nella ricorrenza, La Fucina è visitata da nuovi e vecchi amici, che vengono sul posto di produzione a sperimentare le birre, a cimentarsi nelle “cotte”. Ormai Angelo, e il suo socio Giovanni Di Salvo, sono diventati un punto di riferimento nel panorama brassicolo nazionale, e più di una persona, in prospettiva di fare un viaggio, inserisce la visita alla Fucina come variabile nello scegliere la località dove passare un week end di piacere.